Un test è in grado di predire la malattia di sclerosi multipla molti anni prima che compaiano i primi sintomi: ecco che cosa è stato scoperto.
La malattia autoimmune cronica colpisce il sistema nervoso centrale di una persona. Poiché questo sistema è costituito da cervello, midollo spinale e nervi ottici, può causare problemi alla vista, alla memoria, all’equilibrio e alla mobilità. È caratterizzata dalla comparsa di disturbi invalidanti di gravità e durata variabili.
Una ricerca ha rivelato che si potrebbe accelerare e anticipare il trattamento dei pazienti affetti da sclerosi multipla (SM). La malattia può portare a una devastante perdita di controllo motorio, sebbene nuovi trattamenti possano rallentare il progresso della malattia e, ad esempio, preservare la capacità del paziente di camminare.
Gli studiosi dell’Università di San Francisco hanno scoperto la possibilità di predire la malattia tramite un test da fare sulle persone che potrebbero sviluppare la malattia nel corso degli anni. Si tratta di una vera e propria novità che potrebbe stravolgere il decorso della malattia.
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Sclerosi multipla, come ottenere una diagnosi precoce
Non è una novità che negli ultimi decenni la ricerca ha fatto importanti passi avanti nel campo medico e c’è stato un movimento nel trattare la SM più precocemente e in modo più aggressivo con terapie nuove e più potenti. I risultati dello studio, pubblicati sul magazine specializzato Nature Medicine, danno grande speranza alle persone.
I dati dello studio ORIGINS hanno rivelato che in circa un caso su dieci di pazienti affetti da sclerosi multipla, il corpo inizia a produrre un insieme distintivo di anticorpi contro le proprie proteine anni prima che si manifestino i sintomi. Questi autoanticorpi pare che si leghino sia alle cellule umane che agli agenti patogeni comuni. I ricercatori ritengono che le malattie autoimmuni come la SM derivino, in parte, da rare reazioni immunitarie a infezioni comuni.
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Gli scienziati sperano che gli autoanticorpi scoperti possano un giorno essere rilevati con un semplice esame del sangue, dando ai pazienti un vantaggio nel ricevere le cure. Un risultato diagnostico come questo renderebbe molto più probabile un intervento medico precoce, dando in questo modo ai pazienti la speranza di una vita migliore. La ricerca di sicuro sarà approfondita in questi anni.