Truffa conto corrente, rimborso possibile? Dove fare ricorso

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da Giovanni Cristiano

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Per poter ottenere il rimborso della cifra persa a causa di una truffa al conto corrente bisogna procedere a questo ricorso: i consigli.

Le truffe online rappresentano un grandissimo problema per gli utenti della rete. La maggior parte di queste truffe sono finalizzate a prosciugare i conti dei risparmiatori, episodi frequenti che spesso vedono le vittime non ricevere il risarcimento da parte dell’ente di credito.

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Si può fare ricorso se si è vittima di una truffa del conto corrente – (Machedavvero.it)

Il tema sul rimborso della cifra persa a seguito di una truffa al conto corrente si è fatto sempre più centrale negli ultimi anni. Un’evoluzione dovuta al fatto le vittime di queste truffe non hanno mai ricevuto alcun rimborso dopo essere stati truffati.

Per ottenere giustizia si può, però, seguire una strada che porta all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). In questo modo si può eseguire e ottenere il rimborso del credito da parte dell’istituto di credito di riferimento.

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Truffa conti correnti, ricorso all’ABF: i consigli da seguire

In caso di truffa al conto corrente si può procedere al ricorso all’ABF, con la banca che, anche solo in via conciliativa, si mostra più propensa a risarcire buona parte del credito perso a seguito della modalità messa in campo dai criminali.

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Per ricevere il rimborso di una truffa si può fare ricorso all’

La normativa di riferimento è il dlgs 11/2010, modificato dal dlgs 218/2017 in recepimento della direttiva dell’Unione Europea 2015-2366, la nota Payment Services Directive (PSD), in coordinamento con il regolamento UE 2018/389.

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Ai sensi di legge, la banca (l’intermediario finanziario) è ritenuto responsabile per le operazioni disconosciute nel caso in cui non abbia predisposto un sistema di autenticazione molto forte (SCA, Strong Customer Authentication). Inoltre, l’ente deve anche accorgersi dei movimenti anomali sul conto e procedere ad un’immediata comunicazione nei confronti del correntista.

Nel momento in cui l’istituto non è in grado di dimostrare la propria totale diligenza, al cliente truffato spetta il pieno risarcimento. Il discorso cambia se la banca ha fatto tutto correttamente e la grave mancanza è da ritrovare nel comportamento dell’utente. L’ABF infatti analizza la responsabilità non solo delle banche ma anche dei clienti per poi decidere se il rimborso deve essere erogato o meno.

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