Per chi è abituato a usare l’auto dei genitori deve fare molta attenzione a un dettaglio. Il rischio è di prendere una multa salatissima: ecco che cosa sapere.
Prestare la macchina a un familiare o un amico è diventate ormai una consuetudine molto diffusa tra la popolazione, ma è importante ricordare che ci sono degli accorgimenti fondamentali per evitare di ritrovarsi in situazioni spiacevoli.
Decidere di prestare la vettura a qualcuno è senza alcun dubbio una decisione personale ma deve essere compiuta in maniera consapevole e senza lasciare nulla al caso. In tal senso, infatti, ci sono alcuni aspetti importanti ai quali fare attenzione. Questi soprattutto quando si tratta di usare l’auto dei genitori per più di 30 giorni, visto che il codice stradale parla chiaro in merito e le multe potrebbero esser molto alte se non si rispetta la normativa.
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In generale, quando si presta una macchina a un parente o amico per un determinato periodo di tempo bisogna sapere che il soggetto responsabile di eventuali multe o incidenti stradali è anche il proprietario del mezzo stesso. Proprio per questo motivo è necessario prestare attenzione in ogni caso, soprattutto quando si usa l’auto dei genitori.
È bene ricordare, come spiega Angelo Greco su Instagram, che il semplice prestito di una vettura non richiede un atto scritto tra le parti. Tuttavia, c’è da dire che nel caso in cui il prestito riguarda i soggetti non conviventi e si protrae per più di 30 giorni, allora le cose cambiano ed è importante prendere alcuni accorgimenti.
Se un figlio non vive più con i genitori ma prende l’automobile per più di 30 giorni in modo continuativo e prolungato è fondamentale che venga effettuata una comunicazione alla Motorizzazione. In questo modo, si trascriverà il nome del conducente effettivo all’interno della carta di circolazione.
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È un passaggio importante, necessario e obbligatorio per legge da fare perché, in caso contrario, il rischio è quello di incorrere in una sanzione amministrativa di 712 euro e il ritiro della carta di circolazione. Il riferimento normativo a riguardo è l’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della Strada.
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