Harvard ha avvertito tutti consigliando di smettere di mangiare un cibo consumato spesso nella quotidianità. Questo perché rischia di danneggiare il cervello: ecco di che cosa si tratta.
Quando si pianificano i pasti è necessario tenere in considerazione il valore nutrizionale di ogni alimento per ottenere gli apporti energetici necessari di cui il corpo ha bisogno effettivamente. È importante quindi controllare ciò che si mangia e smettere di consumare dei cibi che potrebbero influenzare negativamente il cervello.
È molto importante scegliere i gruppi alimentari in modo equilibrato e in proporzioni giuste, ovvero che abbiano una varietà e diano un senso di sazietà senza generare eccessi. Quindi è necessario conoscere cosa mettere nel piatto ed è fondamentale prestare attenzione a ciò che dicono gli esperti in base ad alcuni alimenti ritenuti “normali” ma che potrebbero avere degli effetti totalmente negativi.
La National Library of Medicine degli Stati Uniti ha spiegato che tutte le persone dovrebbero smettere di mangiare gli alimenti ultra-processati in quanto sono collegati a malattie cardio-metaboliche e ad esiti neurologici, come il declino cognitivo e l’ictus. Tra questi alimenti, inoltre, ce n’è uno consumato nella quotidianità da grandi e piccini.
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L’industria alimentare di solito produce moltissimi prodotti ultra-lavorati come gli snack, ed è per questo motivo uno dei settori più sviluppati al mondo perché milioni di persone consumano prodotti che fanno male alla salute. In particolare, gli esperti dell’Università di Harvard hanno spiegato di non mangiare più le patatine fritte in busta.
Uno dei motivi per cui specialisti e professionisti della nutrizione consigliano di smettere di consumare regolarmente patatine in busta è soprattutto per l’alto contenuto di carboidrati e grassi. La cottura di questo prodotto avviene utilizzando una grande quantità di olio. Se si mangia spesso questo cibo ultralavorato è bene sapere che il corpo lo digerisce più lentamente rispetto ai cibi sani.
Tra gli effetti provocati dalle patatine fritte in busta ci sono quindi dolori di stomaco, problemi digestivi e stitichezza. È anche più probabile che si verifichino nausea, diarrea, crampi allo stomaco e gonfiore. Bisogna anche aspettarsi delle conseguenze negative a livello cardiovascolare e un aumento del colesterolo cattivo e un abbassamento del colesterolo buono. Pertanto, è stato dimostrato che esistono maggiori rischi di contrarre malattie cardiache.
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A ciò bisogna aggiungere che se il corpo inizia a ricevere delle percentuali più elevate di grassi trans, si rischia maggiormente di ritrovarsi con sintomi legati alla demenza o all’Alzheimer. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la sensazione di dipendenza che molte persone hanno quando consumano patatine confezionate.
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