La scienza ha rivelato qual è l’infuso in grado di attivare la serotonina, l’ormone della felicità: ecco qual è la bevanda da scegliere.
Prendersi qualche minuto di pausa per prepararsi il tè, godendone del sapore e dell’aroma, è una vera coccola. Una pratica efficace per ridurre lo stress e calmare l’ansia. Una ricerca scientifica ha dimostrato che un infuso di un noto fiore aromatico è in grado di rendere felici chi lo beve.
Ci sono delle varietà di tè che hanno delle proprietà che influenzano direttamente l’umore delle persone apportando diversi benefici allo stato d’animo, pensiamo agli infusi quali il tè verde, il tè alla passiflora e la camomilla. Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato che la lavanda ha proprietà sedative, antidepressive, rilassanti, antinfiammatorie e digestive. Gli esperti hanno spiegato che la lavanda sottoforma di infuso ha tantissimi benefici.
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Quali sono i benefici dell’infuso alla lavanda?
La lavanda è una delle piante aromatiche più conosciute ed è originaria della regione vicino al Mar Mediterraneo. Negli anni è stata usata nella medicina tradizionale, ma anche nella profumeria e nella cosmesi. Come anticipato, tra le proprietà più importanti della lavanda c’è il suo potere sedativo e rilassante, motivo per cui l’infuso è in grado di combattere l’insonnia e i problemi del sonno in modo efficace.
Nello stesso modo, la scienza ha spigato come l’infuso alla lavanda è utile per combattere stress e ansia, i quali spesso vanno di pari passo e convergono poi nel tempo verso stati depressivi. In pratica, il potere della pianta influenza il sistema nervoso centrale per rilassare le persone in situazioni di momenti di alterazioni e agitazioni.
Preparare l’infuso alla lavanda è molto semplice. Gli ingredienti che servono sono 300 ml di acqua, una manciata di fiori di lavanda essiccati, lo zucchero, un dolcificante o miele. Per prima cosa bisogna scaldare l’acqua in una pentola. Quando sta per venire a ebollizione, bisogna immergere le foglie e i fiori di lavanda essiccati. In seguito coprire e lasciar riposare per circa dieci minuti, poi si può versare e bere.
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Gli esperti però hanno spiegato che non tutti possono consumare l’infuso, ma questo non dovrebbe essere bevuto da donne in gravidanza o in allattamento, ma anche dai bambini o da chi soffre di allergie, l’epilessia, la sindrome dell’intestino irritabile, i malati di fegato, il morbo di Parkinson e altri disturbi neurologici.