Cosa accade al cervello poco dopo la morte? I cambiamenti evidenziati dagli scienziati

Pubblicato il giorno

da Giovanni Cristiano

nella categoria: News

Gli scienziati hanno dato una risposta in merito ai cambiamenti che subirebbe il cervello poco dopo la morte: ecco cosa accade.

L’argomento della morte da sempre cattura l’attenzione di tutti perché è praticamente impossibile avere alle risposte ad alcune domande. In questo contesto entra lo scenario raffigurato da alcuni scienziati in merito a cosa accade al cervello dopo pochi minuti dal decesso.

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I cambiamenti del cervello dopo la morte – Foto: Canva – (Machedavvero.it)

Il cervello è sicuramente un perno fondamentale dove ruota l’attività dell’essere umano e questo accompagna le persone fino al momento dell’ultimo respiro. Negli anni si sono evidenziate numerose ricerche e indagini inerenti al funzionamento di questo organo, tuttavia si sa ancora poco cosa accade prima e dopo la morte.

Le ricerche più recenti hanno intercettato dei cambiamenti del cervello sia quando le persone si avvicinano alla morte sia pochi minuti dopo il decesso. Quanto evidenziato è una traccia molto interessante che sarà analizzata anche in futuro.

Cosa accade al cervello quando muore: la risposta della scienza

Gli scienziati hanno catturato i cambiamenti del cervello quando una persona si stava per spegnere. In quel momento hanno osservato che l’organo umano più complesso in assoluto può rimanere attivo e coordinato durante e dopo la morte, e sembra capace di gestire la “memoria della vita”.

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Lo studio sui cambiamenti del cervello – Foto: Canva – (Machedavvero.it)

Secondo l’articolo pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscienze, i ricercatori hanno studiato le onde cerebrali di un paziente con epilessia di 87 anni al fine di rilevare le convulsioni utilizzando un dispositivo elettroencefalografico (EEG). Dall’indagine sono arrivati alla scoperta di una sorprendente attività cerebrale.

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Durante la fase di monitoraggio, l’uomo è stato raggiunto da un improvviso attacco di cuore che lo ha portato alla morte. Questo triste evento ha permesso ai ricercatori di registrare per la prima volta l’attività di un cervello umano morente. Quello che ha colpito gli scienziati è stato il fatto che l’EEG ha continuano a registrare un’attività cerebrale, in cui rientravano i 15 minuti prima dell’effettivo decesso.

Secondo lo studio condotto, gli scienziati hanno osservato che entro 30 secondi dall’ultimo battito cardiaco c’era un aumento di alcuni tipi di onde cerebrali. Questa sono associate alle funzioni cognitive, attive soprattutto quando ci si concentra, si sogna o si medita. Le onde sono legate al recupero della memoria e all’elaborazione delle informazioni e per i ricercatori sono il motivo per cui una persona che sta morendo potrebbe ricordare scorci della propria vita.

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