Il Goalball è uno degli sporti che fa parte delle Paralimpiadi. Scopriamo cos’è e come funziona questa disciplina.
A due settimane dalla fine delle Olimpiadi, la capitale francese ospita altri 12 giorni di competizioni sportive con le Paralimpiadi 2024. L’avvio della manifestazione è sancito dalla cerimonia di apertura, in cui è stato presenta anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le gare hanno preso il via dal 29 agosto, con l’evento che vedrà la sua conclusione domenica 8 settembre.
Il grande spettacolo è stato organizzato ai piedi degli Champs-Elysées e in Place de la Concorde, con le delegazioni paralimpiche che hanno sfilato dall’Avenue del Champs-Elysées fino a Place de la Concorde. Saranno giorni di grande sport e tra le discipline presenti c’è il Goalball, che ha attirato una discreta curiosità negli appassionati.
Le discipline che andranno in scena durante le Paralimpiade sono molteplici e per questo è sicuramente interessante sapere come funzionano. Il Goalball fa parte di quelle discipline storiche e che richiamano l’attenzione di tantissimi amanti dello sport. Scopriamo insieme cos’è e come funziona nei dettagli.
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Cos’è e come funziona il Goalball
La prima disciplina rivolta ad atleti ipovedenti e ciechi ad entrare nel programma delle Paralimpiadi estive è stato il Goalball. In Italia è la Federazione Italiana Sport Paralimpiadi che stabilisce e organizza le principali manifestazioni sportive come il Campionato Italiano e la Coppa Italia, mentre a livello internazionale è l’IBSA, International Blind Sport Federation, a stabilire competizioni quali Europei e Mondiali.
Il Goalball è una disciplina riconosciuta dal CIP nel 2010 e che può essere svolta all’interno delle attività gestite dalla FISPIC, la Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi. Possono partecipare, come evidenziato dal sito comitatoparalimpico.it, atleti con differenti disabilità visive (B1 non vedenti, B2/3 ipovedenti).
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Questo sport si svolge all’interno di una palestra o un luogo al chiuso, su un campo 18mt x 9mt, diviso in due metà da una linea di centrocampo. I giocatori indossano una mascherina e bende oculati e si affrontano in due squadre da tre giocatori ciascuna, con un numero di sostituzioni limitato.
L’obiettivo di ogni squadra è di tirare la palla con le mani, lungo il pavimento, per farla arrivare nella porta avversaria mentre l’altra squadra cerca di impedirlo. Il pallone è in gomma dura forata per permettere ai campanelli situati all’interno di essere uditi durante il movimento. Porte e reti si estendono lungo i 9mt della linea di fondocampo.
Questa disciplina nasce per favorire la socializzazione e l’inclusione e può essere svolta anche dai vedenti. La pratica permette di migliorare gli aspetti motori, soprattutto l’orientamento e la coordinazione.