L’influenza aviaria tende a coinvolgere anche i gatti domestici. La preoccupazione cresce sempre più: cosa sapere.
Il virus H5N1, conosciuto come influenza aviaria, continua a preoccupare l’universo scientifico. Alla fine di marzo gli scienziati hanno confermato che l”H5N1 stava facendo ammalare le mucche negli allevamenti statunitensi. Ora il virus è stato trovato anche nei gatti domestici che vivono nella loro casa.
![Influenza aviaria colpisce gatti domestici](https://www.machedavvero.it/wp-content/uploads/2024/08/Gatto-machedavvero.it-20240821.jpg)
Al 15 agosto sono state colpite quasi 200 mandrie in 13 stati mentre numeri ridotti sono stati confermati nelle persone. Ora il virus si diffonde e coinvolge anche i gatti domestici, come confermato dal Dipartimento della Sanità Pubblica del Colorado lo scorso 9 agosto. Dai rilevamenti eseguiti sono emerse sei infezioni da gatti e l’aspetto che ha fatto maggiormente preoccupare è che due gatti infetti erano animali domestici.
I ricercatori sottolineato che quanto rilevato fornisce la sensazione di avvicinamento del virus alla vita quotidiana. Per questo motivo è ideale capire se il proprio gatto può essere infetto oppure ha qualche altro tipo di problema. Il ruolo fondamentale, come spesso avviene, è svolto dalla prevenzione.
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Gatti domestici infettati dall’influenza aviaria: prevenzione fondamentale
Gli esperti hanno indicato i passaggi da seguire per prevenire il contagio di questo virus. L’aspetto importante da considerare è fare attenzione all’alimentazione dei gatti, non dando a loro carne cruda o latte crudo e limitare il tempo trascorso all’aperto senza adeguata supervisione. I gatti, infatti, cacciano uccelli selvatici che potrebbero essere infetti e potrebbero assumere latte crudo di una fattoria se non viene conservato in maniera adeguata.
![virus H5N1 gatti domestici: prevenzione sintomi](https://www.machedavvero.it/wp-content/uploads/2024/08/Gatto-mascherina-machedavvero.it-20240821.jpg)
Lo studio condotto da Kristen K. Coleman e Ian G. Bemis, ricercatori presso la Scuola di Salute Pubblica e il Dipartimenti di Medicina dell’Università del Maryland, ha sottolineato di come ci siano sintomi respiratori e neurologici da non sottovalutare. I gatti infetti dal latte vaccino mostravano secrezione di liquido da naso e occhi, perdita di coordinazione e cecità, comportamento atipico.
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In presenza dei sintomi è fondamentale adattare determinate strategie e rivolgersi ad un veterinario. Le infezioni umane si verificano quando il virus viene inalato o penetra negli occhi, nel naso o nella bocca. Questo può accadere quando il virus è nell’aria, in polvere o goccioline, e una persona lo inala oppure tocca qualcosa che hai il virus e poi avvicina le mani alla bocca, al naso o agli occhi.
Al momento la minaccia è molto piccola per molte persone, come spiegato dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, ma più il virus si diffonde incontrollato e più le probabilità che la situazione cambi aumentano.