Il colore della nazionale italiana è l’azzurro, ma non tutti sanno qual è il motivo visto che la nostra bandiera è verde, bianca e rossa.
Come sappiamo bene, la bandiera dell’Italia è composta da tre colori: verde, bianco e rosso. Tuttavia, gli sportivi indossano sempre la casacca azzurra ogni volta che scendono in campo per rappresentare la nostra nazione. Questo si è visto durante gli Europei di Calcio, ma lo si sta vedendo anche nel corso delle Olimpiadi di Parigi.
Quando ci riferiamo alla nazionale italiana, che sia quella di calcio o di altri sport, utilizziamo sempre l’appellativo degli “azzurri”, questo perché il colore simbolico è del nostro paese è proprio l’azzurro, sebbene nella nostra bandiera non sia presente. Questa scelta non è casuale, ma si tratta di un retaggio monarchico in quanto il colore fu scelto nel 1911 ed è rimasto tale anche dopo il 2 giugno 1946, quando è iniziata l’era repubblicana perché ormai era identificativo.
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Perché la nazionale italiana veste di azzurro?
L’azzurro, come detto, non è solo il colore della nazionale di calcio ma è usato anche da tutti gli altri sport ed è il colore simbolo della nostra nazione. Era stato adottato nei primi del Novecento perché l’azzurro era il coloro ufficiale di casa Savoia, la dinastia che ha regnato nel nostro paese fino al 1946, quando la popolazione ha scelto di passare alla Repubblica con il Referendum.
L’uso sportivo del colore è partito proprio con il calcio maschile e poi è stato esteso agli altri sport. Nel dettaglio, la maglia azzurra ha fatto il suo esordio nel 1911 quando la nazionale italiana di calcio ha giocato l’amichevole contro l’Ungheria all’Arena civica di Milano. Una casacca che all’epoca era corredata dallo scudo sabaudo per rappresentare la monarchia.
È interessante notare come il colore azzurro nello sport resistette persino anche durante il Ventennio fascista, dato che era risaputo come il colore predominante del regime era il nero che si vedeva nelle uniformi. Tuttavia, sulle casacche non c’era solo il simbolo dello scudo sabaudo (lo stesso che c’era anche sul tricolore) ma fu aggiunto in seguito piure l’emblema del fascio littorio.
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All’epoca, le partite di calcio non avevano la stessa presa e importanza di oggi, ma erano seguite da pochissime migliaia di persone. Solo nei decenni successivi divenne lo sport nazionale, diventando un punto di riferimento per milioni di persone.