Il futuro sembra andare con convinzione verso la smart home. A dimostrarlo, la recente aggiunta di nuove funzionalità sui tablet e gli smartphone Google pensate specificamente per le case intelligenti.
Vista l’inarrestabile ascesa della tecnologia smart, bisogna farsi trovare preparati anche sul fronte della sicurezza domestica. I sistemi protettivi per le smart home aiutano i proprietari a tenere alla larga intrusi e ladri, oltre a proteggerli da altre minacce.
Nonostante la rapida proliferazione di dispositivi IoT pensati proprio per questo campo applicativo, sono molte le persone che continuano a nutrire dubbi e guardare con diffidenza la casa del futuro. Vediamo insieme se queste preoccupazioni hanno basi solide, quali sono i rischi più seri per la smart home e come proteggersi.
Gli Stati Uniti sono all’avanguardia anche per quanto riguarda le case intelligenti. In media, si possono infatti trovare 22 dispositivi connessi per abitazione. A fronte degli innegabili vantaggi di una rete così nutrita di device, bisogna anche ammettere che una simile proliferazione di smartphone, router, televisori smart e interruttori aumenta la superficie utile per gli attacchi da parte dei malintenzionati.
Le statistiche indicano che le preoccupazioni dei consumatori sono molto diffuse: il 49% teme che gli hacker possano prendere il controllo dei loro dispositivi smart, mentre il 50% si dice preoccupato per le violazioni della sicurezza.
Molti dispositivi smart non ricevono aggiornamenti regolari del firmware. Questo significa che spesso non vengono risolte le vulnerabilità conosciute, esponendo i dispositivi ad attacchi mirati. Le aziende che commercializzano i device spesso rilasciano aggiornamenti del firmware per risolvere questi problemi, ma gli utenti devono ricordarsi di scaricarli e installarli tempestivamente.
I dispositivi smart raccolgono una grande quantità di dati, che possono includere informazioni personali sensibili. Nel caso in cui non venissero gestiti correttamente, questi dati potrebbero finire nelle mani di soggetti non autorizzati. Il GDPR ha posto vincoli stringenti in tal senso, ma sono tantissime le aziende che non si sono ancora allineate alla normativa, ricevendo multe anche molto salate.
Prima di apportare qualsiasi modifica, è importante essere consapevoli della configurazione del proprio sistema e dei dispositivi collegati. Analizza con attenzione la situazione, verificando la presenza di device come termostati smart, sistemi di controllo dell’illuminazione, telecamere di sicurezza e assistenti vocali, per sfruttarne appieno le capacità e garantire una maggiore sicurezza.
Ricordati di cambiare le password di default dei dispositivi e assicurati che siano uniche e solide. Inoltre, vale la pena attivare l’autenticazione a due fattori, quando possibile, per creare un ulteriore strato protettivo.
Controlla con attenzione le impostazioni sulla privacy di tutti i dispositivi e sistemi connessi, e modificale se necessario. Alcuni dispositivi raccolgono e memorizzano dati, quindi è importante comprendere le implicazioni sulla privacy e prendere decisioni informate. Ad esempio, controllare le impostazioni degli assistenti vocali per la registrazione e la condivisione dei dati può aiutarti a salvaguardare le informazioni personali.
Una VPN (Virtual Private Network, ovvero rete privata virtuale) può essere una soluzione efficace per migliorare la sicurezza delle smart home. Ma come funziona una VPN? Una VPN crea un tunnel criptato tra il tuo dispositivo e un server remoto. Questo tunnel impedisce a chiunque di monitorare le tue attività online e di accedere ai dati trasmessi, garantendo maggiore sicurezza e privacy.
Collegando la VPN direttamente al router avrai diversi vantaggi:
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