Molti genitori si chiedono fino a che età hanno l’obbligo di provvedere al sostentamento dei figli. Vi sveliamo cosa stabilisce la legge.
I genitori hanno l’obbligo, in base alle loro condizioni economiche, di mantenere i figli. Per la legge, l’onere persiste anche dopo il compimento della maggiore età, se i figli non hanno un’indipendenza finanziaria.
È, tuttavia, necessario che la mancata autosufficienza non sia causata da negligenza o da un comportamento colposo dei ragazzi. In pratica, i figli devono fare tutto il possibile per rendersi autonomi. In virtù di tale principio, i genitori potrebbero chiedere ai maggiorenni di andare via di casa, qualora siano in grado di badare a se stessi.
Ma c’è un’età limite per poter stare nella casa familiare? La normativa italiana vigente non la prevede espressamente. Sul tema, però, è più volte intervenuta la giurisprudenza, imponendo il rispetto di fondamentali regole. Analizziamole nel dettaglio.
Per la giurisprudenza della Corte di Cassazione, l’obbligo da parte dei genitori di provvedere al sostentamento dei figli (tra cui rientra l’ospitalità nella casa familiare) non si interrompe in maniera automatica al compimento del diciottesimo anno di età.
Permane, invece, fino al raggiungimento dell’autonomia economica, a condizione che il mancato conseguimento di quest’ultima non derivi da colpa o scelta dei figli. Di conseguenza, i minorenni possono rimanere a casa dei genitori a prescindere dalla circostanza che studino o meno. I maggiorenni, invece, hanno il diritto di continuare ad abitare con i genitori soltanto se studiano o cercano attivamente un lavoro ma, dopo i 30 anni, per i giudici, bisogna capire se lo stato di disoccupazione sia loro imputabile o meno.
In altre parole, i figli non godono del diritto al mantenimento da parte dei genitori per sempre perché, se non studiano e non lavorano oppure non cercano con zelo un’occupazione, potrebbero essere legittimamente essere messi alla porta. Il principio si applica anche alle ipotesi in cui non si accontentano dei lavori che il mercato offre.
In conclusione, i figli maggiorenni che hanno un’indipendenza economica possono essere “sfrattati” dai genitori, perché non esiste una norma del nostro ordinamento che prevede il diritto assoluto di vivere nella casa familiare anche contro la volontà dei genitori. In verità, l’articolo 315- bis del codice civile sancisce che i figli percettori di un reddito autonomo hanno l’obbligo di aiutare economicamente i genitori, contribuendo fattivamente alle spese, ovviamente in relazione alla propria condizione.
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