Occhio alla scadenza dei Buoni Fruttiferi Postali, per evitare la prescrizione. Ecco il metodo per avere il rimborso.
I Buoni Fruttiferi Postali garantiscono guadagni sicuri, ma bisogna prestare massima attenzione alla data di scadenza. Se non riscossi entro 10 anni, infatti, si prescrivono e i titolari rischiano di perdere per sempre le somme investite e gli interessi maturati.
In pratica, dopo la scadenza prefissata da Poste Italiane (indicata nel foglio informativo), i Buoni diventano infruttiferi, cioè non produco più interessi. I sottoscrittori devono ricordare la data e provvedere al rimborso nei tempi corretti. In alcuni casi, tuttavia, è possibile il recupero delle somme investite nonostante la prescrizione. Vediamo come ottenere il rimborso in maniera rapida e sicura.
Il rimborso dei Buoni Fruttiferi Postali può essere richiesto a partire dal giorno successivo alla scadenza e fino a 10 anni, recandosi presso uno degli sportelli degli Uffici Postali. In questo modo, si avranno non solo le somme originariamente investite ma anche gli interessi maturati fino alla data di scadenza.
Come abbiamo anticipato, però, il diritto al rimborso è oggetto di prescrizione decennale, per mezzo della quale sia il capitale sia gli interessi non possono più essere pretesi. Attenzione, perché solo i Buoni emessi in forma cartacea si prescrivono; quelli dematerializzati vengono rimborsati automaticamente alla data di scadenza.
Ma non tutti sanno che anche i Buoni prescritti possono essere rimborsati. Poste Italiane, infatti, ha l’obbligo di inviare ai titolari il Foglio Informativo Analitico (FIA), un documento nel quale sono ricapitolate tutte le informazioni sulle caratteristiche del prodotto e sulla scadenza. Il mancato invio del FIA può essere oggetto di contestazione, ma solo per i Buoni emessi dopo il mese di dicembre del 2000.
Per procedere con la contestazione della prescrizione dei Buoni bisogna, innanzitutto, raccogliere la documentazione sui prodotti sottoscritti e tutte le eventuali comunicazioni ricevute da Poste Italiane. Nel caso in cui non si abbia il Foglio Informativo Analitico (FIA), è opportuno richiederlo.
A questo punto, va inviato un reclamo formale a Poste Italiane, indicando la mancanza della documentazione e chiedendo il rimborso del capitale e degli interessi maturati. In caso di mancato accoglimento del reclamo, si può agire legalmente, tramite l’assistenza di un avvocato specializzato in diritto bancario e finanziario.
Seguendo l’iter descritto, le possibilità di ottenere il rimborso dei Buoni prescritti sono elevate, a patto che si agisca tempestivamente.
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