Il taglio IRPEF si farà o no? La decisione avrà un impatto fondamentale su pensioni e stipendi di migliaia di persone.
In base a quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, il Governo starebbe pensando di attuare un nuovo taglio all’IRPEF. Potrebbe, dunque, essere ulteriormente modificato il sistema a tre scaglioni e tre aliquote.
Una riforma significherebbe una riduzione maggiore del carico fiscale per tantissimi contribuenti, con il conseguente aumento di stipendi e pensioni. Al momento si tratta solo di un’ipotesi, perché bisognerà attendere il report relativo al concordato preventivo biennale e agli introiti che ne deriveranno. L’Esecutivo, infatti, avrebbe intenzione di destinare le risorse derivanti dall’accordo tra i contribuenti e l’Agenzia delle Entrate al taglio dell’IRPEF.
Non tutti i lavoratori e i pensionati, tuttavia, godranno degli effetti della Riforma fiscale, ma solo coloro che rispetteranno determinate soglie di reddito. Analizziamo la vicenda nel dettaglio.
Riforma IRPEF: quali contribuenti riceveranno pensioni e stipendi più alti?
L’IRPEF è l’imposta che maggiormente grava su lavoratori (dipendenti e autonomi), pensionati e contribuenti in genere. Il metodo per la determinazione dell’imposta è quello a scaglioni, cioè si applica una determinata aliquota a ogni fascia di reddito.
La Legge di Bilancio 2024 ha sostituito il precedente sistema a quattro scaglioni con uno a tre scaglioni, nel seguente modo:
- aliquota al 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- aliquota al 35% per i redditi da 28.001 a 50 mila euro;
- aliquota al 43% per i redditi superiori a 50 mila euro.
Il nuovo progetto accennato dal Viceministro Leo contemplerebbe una riduzione del 2% per il secondo scaglione e l’innalzamento della soglia reddituale su cui applicare l’aliquota di ben 10 mila euro, secondo tale schema:
- aliquota al 23% per i redditi fino a 28 mila euro;
- aliquota al 33% per i redditi tra 28.001 e 60 mila euro;
- aliquota al 43% per i redditi superiori a 60 mila euro.
La possibilità di includere nel secondo scaglione i redditi fino a 60 mila euro avrebbe degli effetti sorprendenti, perché consentirebbe a migliaia di contribuenti di pagare 1.000 euro in meno sui residuali 10 mila euro di reddito. Questi ultimi, infatti, non verrebbero più tassati al 43% bensì al 33%.Grazie al taglio del 2% sull’aliquota, inoltre, si avrebbe un risparmio ulteriore di ben 440 euro.
In conclusione, è innegabile che, grazie al taglio dell’IRPEF, la Riforma porterebbe un aumento dell’importo netto delle pensioni e delle buste paghe, perché i contribuenti pagherebbero meno tasse ogni mese.